Capitolo Quarantasei

L’infanzia e l’adolescenza sono state segnate anche da severi disturbi del sonno. In pratica era difficile che riuscissi a dormire una notte completa. Per lo più mi alzavo e andavo in salone a guardare la televisione. Non succedeva tutte le notti, ma se ricordo più episodi, probabilmente, è capitato diverse volte. Durante il giorno soffrivo della mancanza di sonno, ma non mi era permesso stare male. Se reclamavo un mal di testa, urto del vomito o una mancanza di forze, venivo accusato di fingere e di essere uno scansafatiche, quindi non mi sono mai sentito in diritto di stare male. Crescendo, il mio sonno non ha avuto vita migliore. Credo fosse verso la fine della quinta elementare, iniziai ad uscire a passeggiare per il paese in piena notte fino all’alba. Anche qui, non era una costante, ma accadeva. Non so perché lo facessi, la nebbia che avvolge i miei ricordi non mi permette ancora di realizzarlo, ma, dai pochi frammenti che ricordo, sono riuscito a ricostruire che la cosa è andata avanti fino ai sedici o diciassette anni. Anni dove le violenze e le molestie sessuali erano terminate, ma quelle scolastiche, perpetrate da compagni, compagne e insegnanti, erano al loro apice. Spesso andavo a scuola anche senza materiale o non riuscivo a fare i compiti a casa perché non avevo neanche una penna o comunque non riuscivo a comprendere come studiare. Ricordo chiaramente un episodio in seconda superiore, era una sera d’inverno e mi ritrovavo col quaderno ed il libro davanti e non riuscivo a capire cosa farci. Io volevo mettermi li a studiare il tedesco, mi stavo impegnando con tutto me stesso, ma proprio non riuscivo. Ho lanciato un isterico urlo di frustrazione e mi sono messo a piangere. Forse ho vissuto un esaurimento nervoso? Non lo so, però credo di poterlo catalogare come il periodo dove mi sentivo più intorpidito.

35 pensieri riguardo “Capitolo Quarantasei

      1. Non credo abbia senso paragonare. Non è “per molto meno”, se ti ha mandato in crisi è stato sicuramente importante. Le mie sofferenze non invalidano certo le tue. Ma non sai quanto mi riempie di gioia saperti felice oggi. Tu sì che hai reagito, te lo meriti, sei una brava persona e l’hai sempre dimostrato.
        Comunque io non ho mai reagito, sono andato avanti a forza di inerzia.

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  1. Credo sia oggettivo affermare che i traumi che abbiamo vissuto siano di una portata differente. Non tanto per sminuire la mia sofferenza, ma per farti rendere conto che quello che tu hai affrontato, e affronti, richiede capacità superiori di sopravvivenza. Non intendo negare tutte le difficoltà che anche oggi stai affrontando, i momenti di sconforto, la tua “passività”, le paure, l’ansia, lo stress, le difficoltà nelle relazioni, i disturbi alimentari, i sensi di colpa, e tutte le conseguenze che hai dentro oltre che sulla pelle, ma vorrei farti notare il fatto che intanto sei vivo e non è da tutti! Io non lo do per scontato. Certo non basta, ma sono fermamente convinta che la tua vita potrebbe essere migliore e credo che condividendo le tue esperienze (altra cosa che richiede un enorme coraggio) tu stia andando in una buona direzione. Ti mando un forte abbraccio e ti auguro una bella giornata 🙂

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    1. La vedo in maniera diversa. Quello che hai vissuto sono sicuro che non sia stato facile, ma grazie alle tue capacità sei riuscita a non cadere in situazioni analoghe alle mie, magari di natura diversa, ma che avrebbero potutto essere altrettanto devastanti. Quindi hai tutto il mio rispetto e la mia stima per essere riuscita a risollevarti così bene ed a vivere una vita più serena, la vita che ti meriti. La tua forza e la tua determinazione sono un esempio da seguire. Ricambio il forte abbraccio 🙂

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  2. Le capacità di una persona non sono sempre determinanti in certe situazioni. A volte le sfide sono talmente grandi che anche i migliori non ce la fanno. Ci sono ostacoli che talvolta richiedono molta preparazione e a volte non basta neppure essere preparati. Certo non chiederei mai ad un bambino di scalare l’Everest da solo, credo che neanche tu lo faresti. Non lo chiederesti neanche ad una normale persona adulta. Eppure tu su quella montagna ci sei salito da piccolo e la stai ancora affrontando. Non è stata una tua scelta, ti ci sei trovato a forza, eppure continui a resistere, nonostante il male, ci sei. Quindi? Quindi sei un buon esempio ❤ Ora si tratta di provare a fare ancora meglio, ma hai già fatto tanto. 🙂

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      1. l’uomo cattivo di notte è un mantra che ci insegnano fin da piccole, non importa se serve a non far pensare al fatto che sia spesso dentro le mura domestiche, o nei luoghi considerati “sicuri”

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  3. Mi sto facendo tante domande…Su di te perché ri-parlare di me ancora, si posso .
    Col senso del poi . Quasi settant’anni e fare lo spogliarello ahhh ahhh non serve più.
    Certo un capro espiatorio ci vuole sin quando si ruota attorno ai disfunzionali.
    Ho imparato a reagire da quasi trent’ anni .
    Vorrei sapere la tua età . Ti va ?
    Hai completato gli studi …,mi pare da un po’…
    Potrei essere la tua mamma (adottiva) . Ma no che dico ?! Comprendi il senso ,intuisco.
    O vivevi in una città o vivevi in un borgo chissà … Ti penso

    A volte però è cosi bello tornare bambina ! Giocare con loro fantasticando . I grandi dicono che esagero . Non sono convinta . È vero però che devo fare attenzione . Eh già un problemino c’è . Vent’anni fa un incidente fu molto grave . Sto quasi bene.
    Sono la vecchietta più vicina, c’è solo un nonno che ha quasi novant’anni . È più handicappato, di me eh già ,eppure lo vedo come un re . È stanco lo so, ma è forte assai e mentre ne parlo scende una lacrimuccia …uccia
    uccia.
    Sono in un container, in mezzo ad uno splendido uliveto . Un campeggio spartano in riva al mare . Va bene per me . C’è tanto silenzio . Il Colle dell’Infinito mi guarda e sorride da là.
    Il mare mi è amico ma io non abuso. Lo rispetto così lui rispetta me. Sapessi quanto bene mi fa quando la stagione consente . Ora solo sapere che sono quasi in riva a questa distesa mi dona pace. È fresco forse troppo, lo so , sono molto coperta e mi sento libera .
    Io non ho lauree ho solo vissuto intensamente appreso e insegnato dai miei bambini a scuola . Sono stati tanti li ricordo tutti quanti ! Era sollievo per me e per loro… Sai non facevo come la mia maestra . E no non potevo .Ho fatto la mia piccola rivoluzione. La scuola attiva in collina certo era più facile cosi. Un bidello, più bravo di un dottore un lavoratore quasi tutto per me . Che fortuna ! Ho tanti bei ricordi ,è vero. Ho scelto non la comodità né la velocità . Basta la qualità . Mi pare che qualcosa di buono l’ho saputo fare . Ora però mi muovo un po’ . Il mare vuole vedermi . Sono serena per te . Sto inventando …Chissà perché questa fantasia galoppa … Arrivo da te come brezza leggera ,ascolta se puoi ,se vuoi …

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    1. Grazie, le tue testimonianze sono prezione. Gli studi li ho completati, se parli di diploma. Avrei voluto frequentare l’università, ma non ho potuto. Il mio percorso scolastico è stato piuttosto burrascoso, ostacolato spesso da insegnanti molto poco professionali, a volte artefici di veri e propri atti di bullismo e tormento nei miei confronti.
      Per quanto riguarda le età, per me non dovrebbero esserci limitazioni di età, in ogni genere. Bisogna vivere, fare e agire come meglio crediamo, infischiandocene delle convenzioni decise da non si sa chi e accettate dalla maggioranza solo perché è più facile che essere sé stess*.

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  4. La laurea sì conta ,no
    nego ,ancor più se si vorrebbe frequentare il proprio corso Logopedia avevo scelto,un corso nuovissimo ai miei tempi. A Milano c’era ,vissi un paio d’anni in città . Ma un’ urgenza forte mi fece rientrare . A volte ci ripensai, senza affanni, il mio lavoro era molto importante , mi bastava.
    – Ma tu sei veramente una maestra ?- Chiedeva qualcuno ,annuivo e sorridevo dicendo – Come deve essere una maestra ?-
    -Be’ più signorile , non semplice come te –
    Era un complimento ,restavo perplessa per poco .
    Anche se non hai messo la coroncina di alloro sei in gamba . Ti percepisco così.Vado per la mia strada,il dolore anche fisico tempra. Mi manca molto l’uomo che amavo che mi amava. Mi manca la nostra vita in Francia . Ho tanti ricordi li sento vivi in me.
    Vorrei vivere abbastanza da stancarmi di vivere . I lividi non si cancellano è vero, infine si acquisisce la consapevolezza di sé . Sono fiera , ho lottato sodo, sono caduta eccome …Ce l’ho fatta a rialzarmi e ci vuole tanta forza e pazienza . Mi godo il riposo molto di più . La considero una fortuna . Non ozio troppo che poi mi prende male . Mi sento un po’ stanca, è naturale non vecchia né di cuore né di mente . Il fisic
    cambia, accetto non perdo tempo in rimpianti inutili .
    Mi mancano le rondini e le lucciole ,amo la natura . Non sporco la bellezza mi riporto a casa i miei piccoli rifiuti. Sono serena così . Scrivendo qua ho dato ai nervi a qualcuno . Mi sono presa un sonoro calcio in culo. Oi oi oi oi. Ho sentito un po’ di male credevo bene ma mi sbagliavo. Non ho lisciato il pelo anzi sono andata contro pelo. La “cultura” tanta poi ,basta ? Io credo di no .
    Grazie delle tue risposte, ti auguro ogni bene

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