Oggi è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Ed averla nel 2020 è molto triste. Ma se non combattiamo il patriarcato e la cultura dello stupro, ogni singolo giorno, è difficile vederne la fine. Anche il più piccolo gesto può fare un’enorme differenza. Se siete testimoni di catcalling, per esempio, offrite supporto a quella persona o fate capire, a chi l’ha fatto, che sta sbagliando.
Ma si può intervenire già in tenera età. Mi ha sempre dato fastidio vedere quei bambini e quelle bambine abbracciati o baciati quando chiaramente non lo vogliono e si sentono a disagio in quella situazione. Cosa stiamo insegnando loro? Che forzare questi comportamenti è giusto se sei uomo? Se sei donna è giusto subirli? No, non lo è.
Il femminile, sia che tu sia biologicamente uomo o donna, è considerato inferiore e, in qualche modo, sbagliato. Uno dei pochi ricordi dell’asilo (prima che accadessero le mie violenze) venivo ripreso dalle maestre mentre giocavo con una bambola e volevo unirmi alle bambine alla cucina giocattolo. Mi dicevano che non andava bene per me e mi mettevano insieme ai maschi “vivaci” (violenti, ma tanto: i ragazzi son ragazzi)
Spesso ci si mettono anche i media. Ormai sapete la mia grandissima passione per il cinema d’animazione, ma ho avuto, sin da piccolo, dei seri problemi con uno dei più famosi: La Bella e la Bestia. Ricordo che affittai la videocassetta e vidi qualcosa di vergognoso. Non potevo credere ai miei occhi. Il messaggio che ho recepito è questo: in prigionia forzata, con pazienza, garbo, sopportando gli abusi con ferma gentilezza, riuscirai a cambiare quella bestia. Cioè… ma davvero?
Vorrei un mondo che questa giornata non abbia più senso e le violenze di genere siano solo un lontano, e assurdo, ricordo.
Quanto condivido le tue parole neanche lo immagini! Ho letto molto – in giro- oggi .. tanti scritti bellissimi e davvero commoventi ma da nessuna parte ho letto riflessioni che per quanto “semplici” (passami il termine), sono proprio quelle più centrate e che mancano.
Forzare i bambini, come hai detto tu, evita loro di comprendere una cosa fondamentale ovvero il confine: il confine del proprio corpo. Se chiunque oltre mamma e papà, tocca il mio corpo o mi forza a farlo; se anche gli stessi mamma e papà forzano alcune manipolazioni del mio corpo.. bene.. nel corso del resto della vita alcuni tipi di violenza saranno molto più tollerati proprio perchè il mio corpo non ha confine e non capisco più quale comportamento verso di esso sia il più giusto. Mi rendo conto che le mie parole paiono dure e per qualcuno anche rivoltanti ma considera che lo scorso anno, ho affiancato una collega psicoterapeuta in un importante progetto voluto dalla regione, nelle scuole. Il progetto si chiamava “chiamarlo amore non si può” ed era volto a prevenire la violenza di genere, lavorando già dalla più tenera età. Non puoi neanche immaginare in certi casi il “degrado di pensiero” cui ho assistito. Scusa se mi sono dilungata. Buona serata 🙂
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Ciao, sono onorato di sapere d’aver lasciato un segno, non l’avrei mai pensato. Condivido a pieno tutto quello che hai scritto. Purtroppo quel “degrado di pensiero” lo conosco fin troppo bene. Progetti come quello che hai promosso mi fanno ben sperare per la prossima generazione. Oggi se ne parla, spero che domani ne parleremo al passato.
So che ti sei appena iscritta, ma non ho ancora avuto l’occasione di dirti: benvenuta nel mio mondo.
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Si.. in una caso di serendipità ti ho trovato e ne sono molto lieta. Spero, ugualmente, che dai prossimi anni non ci sia più bisogno di celebrare certe situazioni o dinamiche anche se, la strada è lunga. Devo però evidenziare che parallelamente a tante difficoltà, ci sono tanti esperti che stanno avendo coraggio nel percorrere e nel far percorrere alle vittime di abusi, una strada che con tutte le buche, le pietre, le voragini da cui è difficile tirarsi fuori.. i sensi di marcia invertiti, val sempre la pena di essere affrontata. Grazie per avermi accolta 🙂
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Hai scritto un post meraviglioso e pieno di spunti di riflessione. Non avevo mai pensato a quel voler coccolare ‘per forza’ i bambini e agli effetti che potrebbe avere sulla loro crescita come individui sociali. Mi hai fatta riflettere…
Sei un’anima bella, Light. 😊
Oggi è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Sarebbe bene non dimenticare anche i bambini e le bambine che subiscono delle violenze, di qualunque tipo esse siano perché loro sono doppiamente fragili.
Un abbraccio e grazie per questo post. 🤗
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Grazie a te, sei tu una bella anima, sempre positiva e attiva. Avrei voluto scrivere tante più cose, ma non avrei aggiunto niente agli altri begli articoli che stanno girando.
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Quello che ho letto nel tuo post non l’ho ritrovato in nessun altro blog. Sai andare dritto al cuore dei problemi e non è da tutti.
Saresti un bravo psicologo. 😉
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Curioso… ma grazie, sono onorato di aver fatto la differenza.
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🙂
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Questione “Bella e la Bestia” non potrei essere più d’accordo, come tanti altri cartoni walt disney con queste assurde principesse. Ottime riflessioni sempre!
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Grazie Fedy, il tuo apprezzamento significa molto.
Riguardo all’animazione, per fortuna soprattutto negli ultimi anni, non sono più così. Forse, tra non molto, vorrei analizzare Cenerentola, ma da un punto di vista differente.
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Sono cambiati perché è cambiato il pubblico femminile, quando ero piccola io tutto verteva su principesse indifese complete sono con un coglione di principe (chiedo scusa per la finezza😊)
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Beh, già nel 1985 la principessa Eilonwy fu la prima a salvare il suo principe 😉
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Me la sono persa allora! Meglio così 😊
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Mi viene in mente una breve scena che ho visto questa estate in un parchetto. Un bambino ha avuto qualche bisticcio col gruppo di bambini dove stava giocando, non ricordo la dinamica, ed è andato via un po’ in lacrime. E il padre nell’andare via l’ha sgridato con durezza sul fatto che “non si deve mai piangere”.
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Grazie, è una testimonianza davvero preziosa. Purtroppo la mascolinità tossica, e le aspettative di genere, continuano a mietere vittime, impedendo di vivere come ci sentiamo.
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Proprio così… e si insinuano ovunque.
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è molto bella l’idea di analizzare i cartoni! grazie per le belle parole 🙂
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Grazie a te per il tuo costante supporto, vuol dire davvero molto per me.
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A me, donna degli anni ’80, sembra che oggi il mondo si stia polarizzando. In parte sta cambiando in meglio: riusciamo a parlare di queste cose negative intorno a noi, impariamo pian piano a conoscerle. Poi però qua e là assistiamo a episodi e dinamiche che ci riportano indietro anni luce, e sinceramente sento di non avere gli strumenti cognitivi per comprendere davvero come sia possibile.
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Anch’io penso da sempre che stiamo cambiando in meglio. Le violenze sembrano aumentare, ma in realtà sono diminuite, è aumentata solo la risonanza mediatica, quando una volta, invece, era tenuto tutto nascosto. Penso, e spero, che stiamo andando nella direzione giusta, anche se ci vorranno decenni, se non di più, per arrivare ad un punto dove la violenza sparisca.
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Io penso che non sparirà mai per via della nostra natura, ma che possiamo diventare più civili e civilizzati. Almeno finché durerà la nostra, di civiltà: continuando di questo passo, con il clima allo sfascio, forse in futuro le versioni di noi che esisteranno (se ne esisteranno ancora) saranno molto diverse e magari involute. Ma mi fermo qui perché sto sfociando nella distopia 😀
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Chissà, forse la violenza finirà. Sarà un’utopia, ma non voglio comunque escluderla dalle possibilià ^_^
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